A SCUOLA DI LEGALITÀ
È da quando siamo nati che ci parlano di legalità. Fin da quando siamo piccoli i nostri genitori ci formano, affinché nel corso della nostra infanzia ed adolescenza diventiamo sempre più consapevoli dell’importanza di essa. La consapevolezza della legalità e del suo valore nella nostra realtà collettiva, ci rendono persone responsabili e socialmente accettabili. Solo compiuti i 14 anni siamo considerati maturi abbastanza per conoscere e comprendere le leggi e il rispetto di esse. A questa età, solo noi dovremo pagare delle conseguenze delle nostre azioni, corrette o scorrette che siano. Si sa che noi quattordicenni iniziamo ad entrare nell’età dell'adolescenza e che la necessità di ribellarsi alle regole è forte, ma dobbiamo ricordare bene che la legge esiste per tutelare gli altri, ma noi per primi. Rispettando esse, rispettiamo noi stessi. È incredibile pensare che un atto che può essere commesso in un momento di poca lucidità o di inconsapevolezza, ci possa perseguire per tutta la vita, limitando sensibilmente le nostre opportunità lavorative. Sì, perché qualsiasi reato da noi commesso verrà denunciato e segnalato sulla nostra fedina penale, che ci accompagnerà per sempre. Non ci sarà ad esempio iniziare una carriera militare, nel caso in cui la nostra fedina sia sporca. Sporca esattamente come un abito che avremo sempre addosso e che sarà costantemente visibile e che influenzerà altri a pregiudizi nei nostri confronti. Vale quindi davvero la pena rovinarsi per dimostrare ai nostri amici il nostro coraggio? Non dobbiamo però confondere un ideale con un obbligo: le leggi vanno rispettate perché sono imposte dall’etica della società e non perché veniamo influenzati dalla paura delle conseguenze. Il loro rispetto deve passare per una riflessione interiore ed un ragionamento sensato, solo in questo modo riusciremo ad essere buoni cittadini. È proprio perchè spesso sono proprio dei quattordicenni innocenti a commettere atti illegali, si pensa che le forze dell’ordine possano chiudere un’occhio. È invece di fondamentale importanza che non ci siano eccezioni. Ogni reato va punito, nel rispetto della legge e dell’individuo che compie il crimine. Ricevendo una pena, anche se banale, egli impara la lezione e comprende che alle azioni corrispondono ripercussioni. I reati che avvengono più sovente a questa giovane età, sono ovviamente quelli on-line, dato che la tecnologia è uno strumento che noi ragazzi conosciamo bene e che sappiamo utilizzare spesso in modo crudele. È molto più semplice offendere un compagno in questa modalità, dal momento che abbiamo uno schermo a difenderci dagli esiti delle nostre azioni e possiamo facilmente nascondere la nostra identità. Un reato commesso su internet non è meno grave di uno compiuto di persona, ecco perché è importante denunciare. Le forze dell’ordine sono sicuramente più qualificate di noi e sanno come rintracciare i colpevoli e perseguire. Anche in queste situazioni delicate e che spesso umiliano le vittime, è necessario passare per vie legali, è l’unico modo per risolvere questioni così pericolose, soprattutto in quanto minorenni. Dopo essere venuti a conoscenza delle conseguenze dei diversi reati, è essenziale sapere che non è possibile invocare l’ignoranza della legge penale. In quanto cittadini, abbiamo il dovere di conoscere la legge, anche è spesso sottinteso che determinati atti siano illegali e quì entra in gioco la nostra responsabilità. Quando parliamo di legalità parliamo per prima cosa di noi stessi, siamo noi a decidere l’importanza che essa deve avere nella nostra vita, siamo noi a scegliere di vivere con un’etica e con ideali giusti, che stanno alla base delle stesse leggi che siamo tenuti a seguire. Essa ha da tempo un equilibrio molto fragile e delicato. Dobbiamo stare attenti a non distruggere nessun anello della catena, perchè se anche uno solo si spezzasse, tutto andrebbe a rotoli. Teniamo unita questa catena.
Vittoria Baboni