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NOI RAGAZZI DI PRIMA MEDIA 

Noi ragazzi di prima B, della scuola Scipione Gonzaga di Bozzolo, abbiamo scritto diversi testi che parlano di noi ragazzi, le nostre idee, i nostri comportamenti e sentimenti. 

 

LA SCUOLA SECONDO ME …

In questi mesi abbiamo letto dei testi bellissimi, quello che mi è piaciuto di più si intitola “Chissà come si divertivano;” racconta di una scuola che noi non viviamo, secondo me è molto affascinante scoprire “cose” nuove come una scuola del futuro. Nel testo si racconta che il maestro era un robot.

Secondo me la scuola del futuro non è per niente “manuale” e a me, sinceramente, piace di più la scuola che vivo.

Appena ho iniziato le scuole medie ho avuto parecchi pensieri negativi perché bisognava rispettare un sacco di regole, sembrava di essere in una prigione, noi sembravamo soldatini, tutti in fila e con la mascherina uguale; un altro pensiero negativo che ho avuto è stato che c'erano molti compagni nuovi fra cui qualcuno che disturbava e per questo non riuscivo a seguire con attenzione la lezione; tra l'altro dovevo conoscere delle professoresse nuove e mi vergognavo; però col passare del tempo la mia classe si è rafforzata, io ho fatto nuove amicizie e soprattutto ho conosciuto molte Prof. di cui prima avevo un po' paura, ma dopo anche questo legame è cresciuto.

In questo momento i miei pensieri sono diventati positivi e poi da quando siamo ritornati a scuola, dopo la quarantena, mi sono sentita molto meglio; sto affrontando molti argomenti nuovi, mi sto impegnando per aiutare i miei compagni visto l'incarico di Rappresentante di Classe; sono concentrata molto anche nel scrivere articoli da pubblicare nel magazine “Increscendo” quindi sono molto indaffarata ma meno da quando non posso nemmeno andare a lezioni di danza riesco a fare i compiti e a portare a termine tutti gli incarichi della scuola con serenità vista la situazione di chiusura.

Le mie passioni sono la danza, classica e funky che è una danza moderna, la musica, suono il flauto traverso nella banda S. Cecilia di Bozzolo e per fortuna posso andare ancora a lezione individuale, ma purtroppo non posso fare le prove con tutta la banda, come era solito fare ogni venerdì sera; un'altra mia passione è lo scoutismo, che di solito praticavo di sabato, con i Lupetti, agli incontri scout, si fanno attività manuali e molto belle che coinvolgono tutto il gruppo, con i Lupetti mi diverto moltissimo. I miei sogni sono avere un cane, imparare tante cose a scuola e diventare una brava flautista. 

Il personaggio, delle letture in classe, che mi è piaciuto di più è Matilde perché è una ragazzina felice, vivace e coraggiosa che viene accusata di essere l'autrice di uno scherzo maligno e per questo cerca in tutti modi di fare capire alla sua maestra che, per una volta, non è stata lei a compiere questo scherzo.

 

Come nelle storie che abbiamo letto in classe a me è capitato di passare delle ricreazioni, in quinta, a guardare con dei compagni un planisfero; un mio compagno intelligente e molto bravo in geografia, ci chiedeva dove si trovava una città importante e noi la dovevamo trovare. 

Ho provato una sensazione bellissima nel vedere un mondo grandissimo, e noi che abitiamo in un minuscolo puntino microscopico che è un niente in tutto questo mondo bellissimo, grandissimo e coloratissimo, sulla carta. 

Mi ricordo ancora tutte le avventure vissute con i miei compagni di quinta e spero di viverne altrettante con i compagni che ho ora.

 Emma Fanetti

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DIDATTICA IN PRESENZA O A DISTANZA ?

In questi ultimi due anni di scuola si sono alternati due diversi modi di imparare: la didattica in presenza e la didattica a distanza. Sono situazioni molto diverse di fare scuola, ma entrambe, secondo me, permettono di imparare. La didattica in presenza è fatta da relazioni con i compagni e insegnanti, contatti fisici e da ambienti comuni frequentati da tutti gli studenti. Andare a scuola per me già dalla partenza da casa al mattino, inizia con l’attesa di un amico che mi viene a chiamare in bicicletta. Appena arrivato a scuola mi ritrovo subito a parlare con i miei amici ed è un ottimo modo di iniziare la giornata. 

Il ritrovo con tutti i compagni, può essere silenzioso (come in classe) o rumoroso (come in palestra, alla ricreazione e in mensa). Anche la ricreazione è momento atteso dove scambio dialoghi con i miei compagni, ad esempio mi piace parlare con loro di calcio e dei fatti che succedono in classe. All’inizio delle medie, durante la ricreazione ho fatto amicizia con Nicola proveniente da un altro paese e ci siamo raccontati delle nostre passioni e questo mi è piaciuto molto. In aula le lezioni sono composte da spiegazioni da parte dei docenti, utilizzo della lavagna L.I.M., interventi significativi degli alunni ma a volte anche un po’ rumorosi e quindi anche dai richiami dei prof.

In questo periodo purtroppo è stata attivata la didattica a distanza e noi dobbiamo fare le video-lezioni da casa, utilizzando le piattaforme Zoom e Meet. A casa mi devo arrangiare di più, perché i professori non mi possono aiutare fisicamente e l’anno scorso ho dovuto imparare in fretta ad usare le nuove tecnologie, per riuscire a collegarmi alle video-lezioni e a scaricare il materiale inviato dai professori. Io in questo periodo non posso uscire neanche di casa e quindi sento fortemente la mancanza degli amici

Anche se la didattica a distanza mi ha fatto diventare più abile con il computer e sono diventato più responsabile, preferisco la didattica in presenza perché favorisce l’amicizia con i miei compagni e i rapporti con gli insegnanti.

Quella che stiamo vivendo è un’esperienza molto importante che sicuramente ricorderemo nel futuro e ho capito che se è necessario, per evitare di contagiarci, è opportuno fare la didattica a distanza che comunque permette di imparare se si seguono attentamente le video-lezioni. 

Marco Bettoni 

 

I NOSTRI COMPORTAMENTI…

Sono Maddalena, ho undici anni e frequento la prima media.

Da quando sono nata mi è  capitato tantissime volte di conoscere nuove persone, adulti, bambini e anziani

Ho notato che, quando ero piccola, facevo meno fatica a conoscere nuove persone, adesso che sono un po’ più grandicella ho più vergogna, infatti mi sono accorta che, crescendo, il mio carattere è cambiato, ora sono più timida.

Durante le vacanze natalizie ho letto due brani i cui i protagonisti sono  Tracy e Gioele . Mi vedo un po’ come un misto di entrambi, perché quando parlo sono come Gioele, che non riesce ad esprimere le proprie emozioni, invece quando scrivo non ho problemi a parlare di me stessa, come Tracy, perchè so che, scrivendo, non posso essere giudicata. 

Proprio per questo motivo, per me è più facile parlare con gli adulti che con i bambini, perché con i coetanei non mi sento libera di esprimere le mie idee, ho sempre paura che quello che dico non vada bene, non sono a mio agio.

Quando incontro persone che non conosco, divento tutta rossa e non riesco a formulare, esprimere una frase sensata, oppure dico pronuncio frasi che poi mi pento di aver detto, ad esempio mi ricordo che volevo far amicizia con la mia compagna di classe Milena, ma avevo la faccia tanto rossa che sembrava un pomodoro e non sapevo di cosa parlare, mi sentivo in imbarazzo.

Quando conosci una persona da tempo, sai i suoi gusti e sai che cosa dire, invece quando incontri qualcuno per la prima volta,  è più difficile iniziare un discorso, perché non sai che cosa gli piace ed io ho sempre il timore di non piacere per come sono.

Con l’inizio della prima media, inoltre, mi sono dovuta confrontare con nuovi insegnanti ed il mio carattere timido non mi ha aiutato, infatti mi sono accorta che quando devo rispondere alle loro domande in classe, anche se ho studiato, non riesco ad esprimere bene i pensieri, la testa si confonde e mi blocco.

Spero che ne col tempo imparerò a non essere più così  timida ed a farmi coraggio, in modo da riuscire ad esporre chiaramente il mio pensiero e, quindi, a non apparire “strana” a chi mi conosce poco.

 

Maddalena Balestrazzi 


 

IL BULLISMO 

Sulla nostra antologia abbiamo letto un testo su Vincenzo Vetere, un ragazzo che dalla prima elementare alle superiori è stato vittima di bullismo soffrendo tanto. Noi abbiamo pensato di scrivergli alcune lettere...

 

Caro Vincenzo 

ho saputo della tua storia, mi dispiace molto per quello che hai dovuto subire. Volevo ricordarti che devi credere in te stesso e non ascoltare le critiche degli altri, non sentirti inferiore a nessuno perché durante la tua vita sicuramente troverai amici migliori che ti stimeranno per quello che sei. 

Milena Cirelli 

 

Caro Vincenzo, sono Noemi, una ragazzina che sarà sempre dalla tua parte, che ti sosterrà sempre, che non si alleerà mai con i bulli. 

Ignorali i bulli, sei un ragazzo forte che è riuscito a superare questa situazione e che è riuscito a ritornare a vivere normalmente, per questo io ti stimo molto! 

Noemi Galetti 



 

Ciao Vincenzo, so che non ci conosciamo, mi chiamo Aurora ho sentito che dalle elementari fino alle superiori sei stato vittima di bullismo, so cosa vuol dire, Mi dispiace molto. 

Un consiglio che ti do è non ascoltare e ignorare chi ti bullizza e se continuano parlarne con un adulto

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Aurora Greco D’alceo

 

Caro Vincenzo, secondo me, tu, sei una persona molto forte perché non è per niente semplice raccontare la propria storia “negativa”, tu sei stato molto coraggioso a raccontare a tutti quello che ti è capitato. Spero, che dopo, tutte le persone che ti avevano preso di mira ti abbiano chiesto scusa pentendosi. Quello che stai portando avanti con un’associazione contro il bullismo è una cosa bellissima, Si vede che sei una persona molto gentile che si preoccupa per gli altri e che non vuole che cadano nel burrone dove sei caduto tu e dove cadono tutt'ora molti ragazzi: il bullismo. Hai ragione ad essere stufo di sentire che molti ragazzi si tolgono la vita a causa di altri ragazzi che si credono tanto grandi ma in realtà, come dici anche tu, si rifugiano nel trattare male persone che sicuramente non gli possono superare. 

Mi spiace moltissimo per quello che ti è successo Spero che riuscirai a recuperare gli anni persi della tua vita, continua a combattere per il bene! 

Un caro saluto.

Emma Fanetti 

 

L’amicizia

 

Un amico non ti lascia solo.

Un amico ti aiuta nel momento del bisogno, non ti abbandona nelle difficoltà.

Non è invidioso, fa di tutto per vederti felice. 

Un amico è come un tesoro, è unico. 

... è gentile con te, è comprensivo, protettivo, sincero, condivide molte cose con te.

Un amico è autentico, non ha paura di essere se stesso. 

Un amico è un consigliere fidato.

Un amico non ti esclude mai, ti accoglie, ti invita, ti coinvolge... 

Un amico tiene a te come a se stesso. 

Non ti deride, non ti offende, non ti prende in giro. 

Tra amici è importante la fiducia reciproca. 

Un amico sfida il pericolo per salvarti la vita. 

Un amico non deve mai tradire. 

Un amico non ti sabota mai.

Un amico vero ti conosce meglio di qualsiasi altra persona.

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Un’amica vera  

Se ne fanno molti di amici, soprattutto alla nostra età, ma la maggior parte sono falsi.

Tanti preferiscono avere molti amici ma falsi; io sono del parere che è meglio avere pochi amici ma veri. 

Per fortuna sono riuscita a trovare una di quelle persone vere e sincere, il suo nome è Sofia.

Io e lei ci conosciamo di vista da quando eravamo piccole, dato che abitiamo nella stessa via, ma non ci eravamo mai parlate.

Forse quelle poche volte che ci eravamo guardate erano quando le nostre due mamme, che sono amiche da quando erano ragazzine, si fermavano a parlare del più e del meno.

Però quelle poche volte, l’unica parola che ci siamo dette era “ciao”, poi nulla.

All’età di otto anni decisi di praticare karate; era come se ci stessimo rincorrendo perchè anche Sofia come me si trovava in quella identica palestra.

Purtroppo dopo quattro lezioni decise di smettere.

Mi resi conto che era molto riservata e che se ne stava per conto suo.

Dopo un anno, in una calda e afosa giornata d’estate passarono casualmente lei con i pattini a rotelle ai piedi e suo fratello dietro con la bicicletta.

Ormai ero stufa di tutto quel silenzio, quindi le chiesi se potevo venire pure io con loro a fare un giretto per la via.

Lei dubbiosa accettò. Passato un mese ormai eravamo sempre insieme: parlavamo, ridevamo, scherzavamo… e le nostre mamme erano felicissime; finalmente quel silenzio era cessato!

Un giorno ci guardammo e fu allora che capimmo di essere diventate migliori amiche.

Ormai sono quasi tre anni che siamo amiche e ogni anno festeggiamo una giornata che ci ricorda la fine del lungo silenzio: il 21 Luglio.

 Io e Sofia adoravamo giocare a fingere di essere cugine; un giorno le nostre due mamme ci vennero a riferire che eravamo veramente cugine.

Noi ci guardammo e ci mettemmo a piangere. Io non ci potevo credere che la mia migliore amica fosse davvero parte della mia famiglia!

Con lei ho capito i valori  dell’amicizia cioè fiducia, sincerità, condivisione,  felicità e amore.

Ci siamo aiutate nei momenti bui, in cui avevamo bisogno di un po’ di coraggio per andare avanti, abbiamo superato le nostre paure insieme e continueremo a farlo.

Tante persone soffrono perché hanno deciso di avere molti amici falsi; certe cose fanno star male, ma ci sarà sempre qualcuno ad aiutarti.

Se potessi descrivere Sofia in una parola direi: VERA!

Lei è unica e speciale, mi fa ridere, con lei sono spensierata.

Come tutti abbiamo litigato, siamo state male.

Tutto quello che abbiamo affrontato insieme ci ha insegnato a essere ancora più forti contro le critiche e a essere  molto più sincere.

Quando le chiedono di descrivere la nostra amicizia lei risponde sempre uguale: TUTTO.

Io spero e sono sicura che la nostra avventura durerà e anche tanto quando si è amici veri!

 

Galetti Noemi

 

Classe IB, Bozzolo

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