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LILIANA, UN ESEMPIO PER L'UMANITA'

Finalmente è cominciata la campagna dei vaccini per la pandemia di COVID 19 e, poiché le persone più colpite da questo virus sono le persone anziane, il Governo ha deciso di cominciare a vaccinare gli ultraottantenni.  Una delle persone più importanti ad essere già stata vaccinata è Liliana Segre, senatrice a vita dal 19 Gennaio 2018 e testimone sopravvissuta al campo di concentramento di Auschwitz. 

Lei ha fatto il vaccino anti-covid, all'ospedale Fatebenefratelli di Milano il 18 Febbraio 2021, accettando poi di diventare testimonial della campagna vaccinale partita con gli over 80. La Regione Lombardia ha infatti diffuso un videomessaggio nel quale la senatrice a vita esorta i cittadini a vaccinarsi contro il coronavirus. La signora Segre ha fatto il vaccino per la propria sicurezza ma ha anche accettato di fare da testimonial perché crede nel vaccino, perché crede nella scienza, crede che sia la soluzione per vincere questo virus, per uscire dalla pandemia. Quindi ha messo se stessa al servizio della comunità, dei cittadini, per cercare di convincere chi ha paura del vaccino a vaccinarsi. È un gesto quindi di grande valore civico. Ma non è stato compreso da tutti anzi, dopo questa sua testimonianza, sono aumentati gli insulti e i commenti gravi a lei rivolti. Questo di seguito è uno dei commenti choc che più ci ha sconvolte:

“aveva paura di morire la vecchia? Non sono riusciti neanche i tedeschi ad ammazzarla...e ora ha paura di morire?”

INCONSAPEVOLEZZA:

Questa persona di nome Roberto ha scritto questo commento senza mettersi nei panni della donna che l’ha ricevuto, non si è certo fermato a riflettere, voleva ferire, farle ricordare in maniera violenta ed aggressiva il suo passato che ha vissuto sopportando grandi sofferenze e correndo gravi pericoli: non dimentichiamo che i tedeschi sono però riusciti ad uccidere il suo amatissimo padre, unico genitore rimastole dopo essere rimasta orfana della madre quando era molto piccola. Questo hater, dopo che è stato indagato, si è mostrato collaborativo e si è “pentito” di quanto scritto. Un altro signore invece, un 75enne, che ha inserito insulti sui social ai danni della senatrice, si è detto «stupefatto» per l’indagine nei suoi confronti e si è difeso dicendo di avere espresso la propria opinione rispetto a una foto che non condivideva e ha detto che in Italia c’è «libertà di espressione». Poi nei giorni successivi altri haters di Liliana Segre per paura delle indagini avviate, hanno cancellato i loro post di insulti e minacce. Non si comprende il perché di tanto odio nei confronti di una donna che ha tanto sofferto e che oggi mette le sue terribili e tragiche esperienze al servizio dell’intera comunità. Questa donna ha sconfitto l'odio tante di quelle volte che ci chiediamo se davvero questi haters pensino che lei possa essere sconvolta da questi insulti. Ad un giornalista che le chiedeva come volesse rispondere agli insulti e alle minacce La senatrice ha detto: “Non ho nulla da dire a chi odia”. Queste sue parole, il suo comportamento sempre corretto, ciò che fa sempre con grande serietà e impegno e con grande senso civico ci porta a condividere le parole del ministro della Salute Roberto Speranza “Una vita che è un esempio per tutti. Anche nei gesti più semplici. Grazie a Liliana Segre".

Nour Chala

Maha Rebai

Classe II A e III B di Bozzolo

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