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LA PAROLA AL DIRETTORE

Eccomi al momento critico, al quale non sarei mai voluta arrivare e che ho cercato di ritardare il più possibile: l’addio a questo giornale. Con lui ne ho passate tante. Mi mancherà ritrovarmi con la redazione ogni settimana, mi mancheranno le conferenze stampa, mi mancherà fare interviste e mi mancherà parlare con i giornalisti. Mi mancherà tutto. È dura sapere che sta per finire la mia avventura con Increscendo, il mio caro compagno di viaggio. Non posso che essergli grata per tutto, ed esserne la direttrice è stato un onore ed una delle più grandi soddisfazioni che avessi potuto sperare di avere. Quest’anno tocca a me passare questo importante testimone, che in fondo ha sempre spaventato tutti. Quest’anno io e tutti i miei compagni di redazione saluteremo Increscendo, lasciando un pezzo del nostro cuore e della nostra mente con lui. Ringrazio tutti coloro che mi hanno aiutata a non mollare e a continuare questo bellissimo percorso, ringrazio tutti gli amici e gli insegnanti che con pazienza mi hanno presa per mano e aiutata a crescere, ringrazio l’ormai grande gruppo con il quale ho costruito questo numero. Ringrazio me stessa per essere riuscita a raggiungere tutti i miei obbiettivi con timore alcuno. Sarà dura abbandonare tutto questo.
Ma questo non è un addio cari lettori, leggerete ancora il mio nome sotto gli articoli di Increscendo, anche se non ne sarò una parte ufficiale. Non dobbiamo essere tristi di concludere questo cammino, in fin dei conti dietro l’angolo ci può aspettare una nuova strada o un cancello da varcare.


                                                                                          Vittoria Baboni

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