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QUATTRO PROSPETTIVE DIFFERENTI

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Liceo scelto:

VB (Vittoria Baboni): Classico a Mantova

CM (Cristel Maffezzoni): Classico a Mantova

LF (Lucrezia Finardi): Linguistico a Cremona

LG (Lucrezia Greggio): Scientifico a Mantova

 

“Nello scorso numero abbiamo intervistato coloro sono nel vivo del loro percorso alla secondaria di secondo grado. Abbiamo chiesto loro come si è presentata la realtà, e se essa rispecchiasse le loro ambizioni. Così abbiamo deciso di intervistare i ragazzi che a settembre inizieranno la Scuola Superiore, scoprendo così le loro aspettative e non solo..."

 

Ogni ragazzo è diverso, ha sempre qualcosa che lo contraddistingue dagli altri; di conseguenza, tutte le idee saranno differenti tra di loro, e con esse anche le scelte. Raccontateci un po’ di voi, delle vostre passioni e di ciò che, secondo voi, vi differenzia dagli altri.

 

VB: Le mie grandi passioni partono dal disegno. Io nel tempo libero disegno moltissimo, inoltre da sempre leggo libri. Strani, anche complicati, mai banali. A volte li rileggo per capire cos’è cambiato in me nel modo di approcciarmi ad essi. Negli ultimi tempi ho scoperto la passione della musica, ed ne ascolto molta classica. Mi piace sperimentare situazioni ed esperienze nuove, ed allargare i miei orizzonti. 

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CM: Una delle mie più grandi passioni è, come per Vittoria, la lettura,però, differenza sua, preferisco generi di libri che mi trasportino fuori dalla realtà e che mi facciano viaggiare e volare con l’immaginazione. Mi ritengo una persona creativa, fantasiosa e ricca di idee Un’altra delle mie passioni è il disegno.

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LF: Le mie grandi passioni sono la musica e gli scout, che pratco da molto tempo. Anch’io amo sperimentare, non solo le nuove situazioni di apprendimento che si presentano molto spesso a scuola, ma anche nuovi luoghi, infatti molto spesso viaggio con la mia famiglia. La dimensione del viaggio è, per me, di fondamentale importanza per conoscere posti, a me fino ad allora sconosciuti, e soprattutto  per conoscere me stessa.

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LG:  Musica e scrittura. Sono le due passioni che coltivo da sempre e che sto scoprendo ogni giorno di pie. Esse rappresentano un mio modo per trovare uno spazio personale, in cui non devo subire il giudizio degli altrui e poter essere me stessa senza limiti.

 

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1. Pensate di avere tutte le carte in regola per cominciare questa nuova tappa della vostra vita?

 

VB: Credo di avere i requisiti adatti. Mi sono iscritta a questa scuola perché mi sento in grado di affrontare un’esperienza sicuramente difficile ed intensa ma proprio per questo sento che quella scuola, in cui trovo passioni ed interessi, progetti e prospettive adatti alle mie corde, può rappresentare un continuo stimolo a dare il mio meglio e a cercare nuovi orizzonti. 

 

CM: Anch’io credo di essere di fronte alla scelta giusta. Amo la letteratura e tutto il mondo che comprende. Credo che l’impostazione formativa della scuola che ho scelto, può farmi provare fatica, ma al tempo stesso mi farà fare tante scoperte e conquiste, ed è ciò che io cerco in una scuola.

 

LF: Io ho sempre amato le lingue straniere e viaggiando ho capito quanta curiosità avessi verso di esse e verso il mondo esterno. Credo che sia per questo che il liceo linguistico sia la scuola adatta, perché rispecchia tutte queste caratteristiche che io ho. Credo, e ne sono quasi sicura, che gli anni della secondaria mi hanno dato gli strumenti adatti per affrontarlo.

 

LG: Sono da sempre orientata a questa scuola, il liceo scientifico. E con gli anni, crescendo e imparando, ho sentito che la mia strada può davvero essere questa, sulla quale costruirò la mia vita. 

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2. Quali sono le vostre aspettative rispetto a questo nuovo percorso che intraprenderete a settembre?

 

VB: Mi aspetto una scuola che mi metta in difficoltà e che mi lanci sfide con cui io possa maturare e diventare me stessa al mio meglio. I compagni sicuramente determineranno uno stacco che favorirà una crescita ed uno stimolo a guardare ad un orizzonte più ampio e non limitato a quello delle quattro mura a cui sono ormai abituata.

 

CM: Una scuola che mi faciliti la responsabilizzazione e che mi renda sempre più consapevole delle mie potenzialità e allo stesso tempo dei miei limiti. Voglio migliorarmi anche come persona, non solo nell’ambito scolastico, so che sarà dura ma sono fiduciosa, in me stessa e nella scuola che ho scelto. 

 

LF:  Sono d’accordo con tutto ciò che hanno detto Vittoria e Cristel. Spero che mi venga insegnato il metodo migliore per apprendere nuove cose e che con gli insegnamenti che mi verranno dati,  possano aiutarmi a superare le difficoltà che ognuno di noi si porta dentro. 

 

LG: Spero di poter trovare delle strategie per superare limiti e ostacoli che ancora non sono riuscita ad oltrepassare, ma spero anche di scoprire un’idea orientativa di cosa vorrò fare in futuro.

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3. Insieme alle aspettative, ci sono anche le paure. Quali sono le vostre?

 

VB: Contrariamente a ciò che avevo sempre pensato, non temo questo momento, sono sempre stata una persona molto ansiosa e quindi di conseguenza pensavo di sentire molto il peso della mia ansia, ma per ora sono molto tranquilla. L’unica cosa che mi piacerebbe è dare il massimo già dall’inizio, di partire con il piede, l’atteggiamento e la grinta giusti. 

 

CM: Se devo pensare ad una paura mi viene in mente l’incapacità di riuscire ad aprirmi per conoscere persone nuove, ovvero il chiudermi in me stessa a riccio. Sto cercando di superare la mia timidezza e la barriera che crea, e mi sto realmente impegnando, e devo ammettere che sto avendo anche qualche piccolo successo. 

 

LF: Ho scelto il liceo a Cremona per allontanarmi da percorsi chiusi, e sono convinta della mia decisione ma, in fondo, temo di non ritrovare il clima, per certi versi magico,  che si è creato nella mia classe. 

 

LG:  Io, onestamente, ho paura di tutto quello che mi potrà accadere rispetto al contesto più ampio e caotico della città, e soprattutto mi spiacerebbe sperimentare la solitudine, data dal fatto di non saper creare nuove amicizie significative nella mia nuova classe.



4. Quali sono gli aspetti che vi hanno portato alla scelta della vostra futura scuola?

 

VB:  É stato un percorso lungo e non facilissimo. Ho attraversato varie fasi. Poi mi sono resa conto che il Liceo Classico era ciò che volevo esattamente fare. E a determinare la scelta è stata l’offerta culturale e formativa che mi sono sentita proporre, oltre al fatto che esso è  collocato in una città e non in un paese, quindi è anche una scuola più valida e con più opportunità.

 

CM: All’inizio ero molto focalizzata sullo scientifico, poi però da una lettura degli open day, ho capito che l’offerta formativa del Classico di Mantova rientrava maggiormente nelle mie necessità, aspettative, e soprattutto, corrispondeva alla mia personalità. Vi sono tante attività e scambi all’estero, i quali aprono molte porte nel mondo del lavoro all'estero, ci sono quindi molti stimoli forti. Inoltre, durante l’Open Day, anche i prof mi sono sembrati persone molto serie e preparate. 

 

LF: Io ero già orientata rispetto all’indirizzo della scuola, poi Cremona mi ha convinta particolarmente in quanto rispetto al trasporto, in questo momento, per noi Bozzolesi  è più agevole. In più i prof di Cremona mi hanno fatto un’impressione di particolare attenzione e capacità e ciò mi hanno fatta decidere definitivamente.

 

LG: Personalmente, non ho impiegato molto tempo nella scelta della scuola, quanto nella sede. Ho scelto Mantova non solo perché era un contesto in cui mi ero trovata bene anche in occasione della mia partecipazione ai giochi matematici, ma in quanto presentava molte proposte extracurricolari come il potenziamento di fisica, che mi affascina molto. 


 

5. La vostra scelta è stata influenzata dalla decisione dei vostri amici?

 

VB: Assolutamente no. Rinunciare ad una propria inclinazione in nome di un’aggregazione è una scelta a mio avviso assurda. Per me è molto importante la scelta di una scuola che dia grandi opportunità e sicuramente non sarà l’opinione  di un mio compagno a farmi cambiare idea.

 

CM: Per nulla, sono andata per la mia strada. Però, quando ho saputo che Vittoria sarebbe stata con me, nella mia stessa scuola, sono stata molto felice, in quanto è la mia migliore amica. 

 

LF: Io ho deciso di dare un taglio di svolta al mio percorso, ricominciando da capo, dove non ci fossero legami col passato. Mi spiace lasciare i compagni, coi quali ho instaurato anche un bel rapporto, ma al contempo desidero cimentarmi in una situazione azzerata e azzardata. 

 

LG: Io ho agito in piena autonomia, senza farmi condizionare da qualcuno. Contrariamente a quanto ho affermato prima, nonostante la mia paura di rimanere da sola, ho scelto la mia scuola sulle basi di quello che piaceva a me e non sono stata influenzata dalla scelta dei miei amici. Ho voglia di mettermi in gioco e di poter ricominciare tutto da zero come Lucrezia Finardi. 

 

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6. Qual è il ricordo della secondaria di primo grado, che porterete sempre nel vostro cuore?

 

VB: Sicuramente mi dispiacerà lasciare Increscendo, l’esperienza che mi ha lasciato di più in termini di formazione e di sfida con me stessa. Ma anche la classe con cui sono cresciuta, la rappresentanza di classe – sono stata eletta per ben due volte - le riunioni, i dibattiti. Sono state tutte belle esperienze. Sinceramente mai avrei creduto di dirlo. E proprio perché voglio lasciare questo posto nel migliore dei modi sto cercando di vivere al meglio questi ultimi mesi. 

 

CM: Anche a me dispiacerà lasciare questo magazine che mi ha insegnato moltissimo e che frequento dal primo anno della secondaria di primo grado. Mi mancheranno anche i miei compagni, gli scherzi in classe, le sgridate... Mi sarebbe piaciuto moltissimo concludere con una gita scolastica finale questi anni bellissimi, poiché a causa del Covid-19 non abbiamo potuto più farle.

 

LF: mi mancheranno tutti i momenti passati insieme alla mia classe, soprattutto quelli in terza. Sapendo di doverli lasciare, ti affezioni ai tuoi compagni sempre di più ed alle piccole cose di cui all’inizio, in prima, non ti accorgevi o ignoravi . Anche le gite mancate e la quotidianità, le quali ci sono state negate a causa della pandemia in corso. 

 

LG: Mi  mancheranno soprattutto i miei compagni di classe, anche se in alcuni momenti è stato difficile relazionarsi con loro. Ma so che tutto ciò è normale, perché ognuno è diverso e molte volte le idee, non essendo uguali, creano scontri, scontri che nella mia classe vi sono stati. Crescere insieme, però, aiuta a conoscere te stesso e le persone attorno a te. 

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7. Come pensate di finire quest’anno? Credete di aver dato il vostro meglio oppure potevate fare di più?

 

VB: Domanda complessa. Soprattutto nell’ultimo periodo sono maturata molto ed ho imparato che la scuola non è l’unico polo di attenzione da considerare. Ora ho capito che nella vita c’è anche molto altro, forse a scapito dei risultati. Sento di stare bene con me stessa e la scuola stessa mi ha portato a fare questa piccola grande rivoluzione interiore. 

 

CM: Anche a me la scuola ha aiutato molto a maturare e a conoscere meglio me stessa, in tutti gli ambiti. In questo periodo mi sto impegnata moltissimo, per poter dare il meglio di me, e spero di uscire con buoni risultati.

 

LF: Da quest’anno in particolare, c’è stato un lavoro sull’essere me stessa e non provare a diventare qualcuno che non sono. Come le mie compagne, ho avvertito un cambiamento interiore e spero di aver dato tutto quel che avevo, e di essermi impegnata al massimo. 

 

LG: Anch’io, come le mie amiche, ho percepito di avere spalle più forti per sostenere tutto ciò che ho appreso e che apprenderò, così da poter proseguire nella mia vita. Sicuramente continuerò a dare tutto il mio impegno per la scuola, che avverto come un passaporto per il mio futuro. 



8. Vi intimorisce l’idea di affrontare, tra poche settimane, l’esame che decreterà il vostro futuro?

 

VB: Io in realtà non vedo l’ora di affrontarlo perché deve essere un’esperienza divertentissima. C’è ovviamente l’adrenalina di non riuscire a fare il meglio, ma questo è un elemento che mi spingerà a vivere il momento ed affrontarlo con lo spirito giusto. 

 

CM:  Io invece, a differenza di Vittoria, ho moltissima ansia, inoltre ho paura di non riuscire a dare il meglio di me nonostante l’impegno che ci ho messo e che ci sto mettendo. Ci penso dalla prima, e questi tre anni sono volati, quindi penso sia normale provare dell’agitazione. Sono però razionalmente sicura che con la dedizione riuscirò ad affrontare l’esame e a superare le mie paure. 

 

LF: Come Vittoria, anche per me l’ansia dell’esame mi ha accompagnata a lungo, ma grazie ai prof ho capito che sarà un’esperienza sostenibile e strutturata esattamente per essere come siamo stati abituati a lavorare. I miei docenti mi hanno rassicurata, e ho capito che non devo avere paura. poiché ci saranno molti dibattiti, confronti, ai quali sono abituata sin dalla prima. 

 

LG: Io invece ho molta paura, ma allo stesso tempo non vedo l’ora di fare l’esame, in quanto sarà qualcosa  di stimolante e di nuovo. Questa è sfida per me, la quale determinerà un superamento e che mi farà comprendere il mio livello di apprendimento. 


 

9. Secondo voi il metodo di studio che avete acquisito per questi tre anni può funzionare anche per i prossimi anni che passerete alle superiori?

 

VB: Sì, ne sono certa. L’approccio che ho maturato nel tempo mi darà la sicurezza necessaria. Ho cercato di migliorare il mio metodo di studio nel corso dei tre anni grazie a spunti e consigli. Per ora sono molto soddisfatta di quello che sono riuscita a creare.

 

CM: Io, durante questo percorso scolastico, ho acquisito un buon metodo. Credo però di doverlo ancora affinare e migliorare degli aspetti di esso e sicuramente le superiori mi aiuteranno. 

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LF: Anche per me è così, come hanno detto le mie due amiche. Soprattutto negli anni della secondaria in cui ho scoperto e attivato un approccio più efficace all’elaborazione e all’approccio che ho verso l’apprendimento. 

 

LG: Ho maturato, nel tempo, un metodo che credo mi permetterà di affrontare nuove sfide e nuove esperienze senza vacillare troppo. Penso però che in certi aspetti potrà essere migliorato, seppur di poco.  


 

10. Pensate che l'inizio di questa nuova avventura cambierà radicalmente la vostra vita, o resterà la stessa con qualche cambiamento?

 

VB:  il mio scopo è un cambio radicale, una svolta, uno spalancarsi di orizzonti anche in chiave futura. Mi impegnerò affinché questo accada.

 

CM: Secondo me le superiori cambieranno molto la mia personalità, anche se una parte di me rimarrà sempre la stessa. Certamente mi consentiranno di maturare in quanto saranno anni cruciali per la mia formazione e crescita, poiché indirizzeranno la mia vita nel mondo adulto.

 

LF: Spero che questi anni cambino, anche se non radicalmente, comunque fortemente le mie abitudini e prospettive. Questo sarà indispensabile, a mio avviso, per diventare più adulti e responsabili. 

 

LG: Io spero vivamente che le superiori cambino la mia vita. Credo che questo sia un momento di svolta e di opportunità rispetto alla formazione e alla personalità. 


 

11. Una volta finito questo percorso scolastico avete già in mente che cosa vorreste fare? Puntereste all’Università? Oppure vorreste già lavorare?

 

VB:  Il liceo mi porta chiaramente ad un percorso universitario. Mi auguro che questa scuola mi aiuti a capire chi vorrò diventare ed essere. In futuro vedo economia, matematica ma anche una passione da coltivare per la scrittura. 

 

CM: Uno dei miei grandi sogni è quello di diventare una scrittrice, ma non so ancora se posso pensarlo come hobby o come una professione dalla quale poter vivere. Certamente nel mio futuro l’università sarà un punto fermo, poiché la considero molto importante.

 

LF: Un’idea ce l’ho già. Mi piacerebbe fare l’anatomopatologa, la quale necessita di uno studio universitario. Poi sicuramente il percorso liceale mi aiuterà a capire meglio il mio sentiero e dove vorrò indirizzare la mia vita, e sicuramente capirò se vorrò continuare per la strada dell'anatomia patologica  o qualcos’altro.  

 

LG: Anche per me l’università sarà d’obbligo, ma a differenza delle mie compagne non ho ancora le idee chiare. Il mio sogno sarebbe quello di vivere e  lavorare all’estero, trovarmi in una nuova realtà. Ma ancora devo pensarci, preferisco vivere passo a passo la mia vita così da scoprire ciò che essa riserva per me.

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Intervistate da:

Ecaterina Gidioi

Alissa Fazzi

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