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L'ESERCIZIO DELLA MEMORIA

L’UDA del I quadrimestre delle classi IVA e IVB della scuola primaria di Bozzolo, dal
titolo “I diritti traditi”, ha avuto come tema il confronto tra i diritti dell’infanzia e
dell’adolescenza con i diritti violati dei bambini al tempo della shoah.
Tra le varie attività proposte per comprendere il periodo e gli avvenimenti sono state
lette due testimonianze: una lettera e la pagina di un diario. I bambini hanno prodotto
alcune lettere di risposta mettendosi nei panni dei figli delle “due testimonianze”.
Uno stralcio di una lettera di Ilse Weber, internata ad Auschwitz, al figlio.


“Mio caro figlio, sono passati tre anni da quando ti ho lasciato solo.
Riesco ancora a vederti alla stazione là a Praga, in lacrime.
Dirti addio è stato duro, eri così piccolo, fragile, avevi solo otto anni. Una sconosciuta ti
ha preso come figlio. Andrà in paradiso per quello che ha fatto”.

Scrivo una lettera per rispondere a Ilse Weber…

 


Bozzolo, 29 Gennaio
 

Cara mamma,
Noi a scuola stiamo facendo un lavoro sulla lettera che mi hai inviato:
una testimonianza della Seconda Guerra Mondiale.
Ho saputo dopo un po' ; di anni che sei andata nei campi di concentramento e mi
dispiace; non capivo perché a soli 8 anni mi hai lasciato andare con una sconosciuta
italiana… ora però capisco: per salvarmi dallo sterminio.
Quella signora è stata molto gentile e generosa quando tu non c'eri, mi ha fatto
cambiare identità e ora sono cristiana, italiana e mi chiamo Gaia di cognome Molinari.
Vado ad una scuola pubblica e ho fatto amicizia con Stefany, io lei giochiamo tutte le
ricreazioni insieme.
Mi piacciono molto le mie maestre sono molto simpatiche!
Quando torno a casa faccio subito i compiti così dopo vado a giocare.
Ma ora basta parlare di me, parliamo di te ho moltissimo domande da farti!
Com'è stato andare nei campi di lavoro? Dovrebbe essere stato terrificante vero?
Erano gentili? Ti sono mancata? Hai conosciuto qualcuno? Faceva freddo? Cosa
mangiavi?
Ti vorrei cantare una canzone si chiama “ Gam gam” la cantiamo a scuola.
Mi devi fare una promessa tornerai da me, mi manchi molto.
Spero tu stia bene.

Hitler e Mussolini hanno pagato per ciò che hanno fatto al popolo ebraico.
Se puoi rispondi alle mie domande per favore.
Ti saluto mamma un bacio e un abbraccio!

Gaia Molinari.

 

Scrivo una pagina di diario per riflettere sulla lettera di Ilse Weber…

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Cattolica, 20 febbraio

Cara Lucia,

mio diario personale,
oggi mi è arrivata una lettera!
Era da tanto che non ne ricevevo una, c’era proprio
scritto “per Ginevra”, sono felicissima!
Con la mia mamma adottiva l’ho letta e iniziava con “da Ilse Weber” avevo già sentito
quel nome, ma non mi ricordavo dove.
Allora ho chiesto alla mia mamma adottiva chi fosse e lei mi ha risposto:
“la tua vera madre.”
E da lì mi sono ricordata tutto: avevo solo 8 anni quando l’ho lasciata.
Ricordando l’accaduto mi sentii malissimo: avevo la pelle d’oca, i piedi che tremavano,
sudavo e piangevo.
Pensavo “chissà dove è finita? E se mai ritornerà.”
Il mio sogno sarebbe vederla solo per un giorno o anche solo parlargli per sapere come
sta e dove è vissuta.
Ora devo andare.
Ginevra Ravagna

 

 

Bozzolo 29\01\1948

 

Cara mamma 
             Ho ricevuto le tue lettere, sto molto bene ho 11 anni ora, ma mi manchi.

In questi anni mi sono sentito libero; mi sto divertendo tantissimo. La signora che mi
ha preso mi ha aiutato e  ha cercato di proteggermi dal freddo.
Qui il cibo è buonissimo e non ci fanno mangiare una volta al giorno.
Facciamo colazione, pranzo, merenda e cena, ci sono anche coperte, letti morbidi e
cuscini.
La notte si dorme benissimo.

Ciao mamma un forte abbraccio

Lorenzo Rosa.

 

 

Bozzolo 30/01/1945

 

Cara mamma

sono passati due anni da quando ci siamo lasciate.

Ricordo quel giorno quando siamo arrivate in stazione che la signora Mary mi prese in braccio
e tu piangendo salivi di corsa sul treno.
Avevo solo otto anni e non immaginavo cosa stava succedendo.
Quando ti ho visto piangere mentre mi lasciavi, il mio cuore batteva forte e i miei occhi si
sono riempiti di lacrime.
Vorrei sapere come stai, mi manchi tanto e ho tanta voglia di abbracciarti forte.
Mary mi tratta bene ma tu che sei la mia mamma sei sempre nel mio cuore e spero tanto di
rivederti il più presto possibile.
Ora ti lascio, ti mando un grosso bacio
la tua adorata bambina

Sanvi Kamboij.

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