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NEL SILENZIO DELL'ESCORIAL

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20 Febbraio 1588

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Sono appena rientrato nel mio castello di El Escorial a Madrid e finalmente sono solo dopo una giornata piena di impegni con tante persone attorno che aspettano che io prenda decisioni; sono molto stanco ma ho ancora molti impegni, devo fare una riunione con i miei consiglieri, devo prendere decisioni importanti rispetto alla situazione finanziaria del mio Paese ma soprattutto rispetto alla guerra all’Inghiletrra, decisioni che cambieranno la vita di molte persone, dovrei anche andare nei miei possedimenti, anche in quelli d’oltremare ma rimanderò questo impegno, ci andranno i miei sottoposti. Devo riportare in tutta Europa la religione Cattolica, in Spagna mi sono già liberato di Ebrei e musulmani. Ho anche sconfitto gli ottomani nella battaglia di Lepanto del 1571. Quella battaglia sì che è stata epica! Ah, se accadesse lo stesso contro la flotta di Elisabetta I! Quando Selim II ha attaccato Algeri e Cipro, avamposto della cristianità, ho creato la Santa Lega con Genova Venezia, Malta e i Savoia e ho sconfitto gli Ottomani nel golfo di Corinto. Che battaglia impressionante! Le navi ottomane erano molto più numerose ma noi ci siamo difesi strenuamente, i miei soldati sono stati dei veri eroi e hanno battuto gli ottomani corpo a corpo sui ponti dopo gli abbordaggi. E così abbiamo finalmente fermato l’avanzata dei musulmani. Ho saputo che tra i miei soldati ce n’era uno che era un letterato un tal Miguel de Cervantese che è stato ferito ad una mano. Speriamo possa continuare a scrivere. E poi mi sono occupato del Portogallo che ora controllo direttamente e dei Paesi Bassi che a causa della pressione fiscale e della repressione contro i calvinisti si sono ribellati. Una parte ha anche ottenuto l’Indipendenza! Quello è stato per me proprio uno smacco tremendo. Sono stato troppo debole e del resto i Paesi Bassi hanno avuto l’appoggio di Francia e Inghilterra, altrimenti non mi avrebbero mai vinto. Hanno tutti paura di me, vogliono mettermi da parte ma non ci riusciranno. E ora c’è Elisabetta I che ha avuto l’ardire di uccidere la cattolica regina di Scozia. E pensare che dopo la morte della mia seconda moglie l’avevo anche chiesta in sposa! Non che l’amassi certo, ma così avrei avuto tra i miei territori anche la potente Inghilterra. Purtroppo lei non ha accettato. E ora, dopo l’appoggio ai Paesi Bassi, fa attaccare i miei galeoni dai suoi corsari perché vuole lei il controllo sull’America. E no, ma non l’avrà. Sto allestendo una flotta enorme, la mia Invincibile Armata che lei non riuscirà mai a sconfiggere. E così avrò finalmente anche l’Inghilterra che tornerà con me di nuovo cattolica. Certo questo comporterà una grande spesa di denaro che non potrò avere se non attraverso l’imposizione di imposte non certo alla nobiltà e agli hidalgos ma alla borghesia commerciale e manufatturiera. Non so perché sto scrivendo queste parole, non so chi le leggerà. Ma probabilmente non le scrivo per nessuno o forse le scrivo per me stesso perché sono stanco, molto stanco e mi sento tanto solo. Penso ancora alle mie care mogli, le ultime due, le uniche che io abbia amato, Elisabetta di Valois e Anna d’Asburgo. Sono morte, entrambe molto giovani, così come il mio caro figlio Carlos. E ora non ho nessuno al mio fianco e la solitudine è sempre più pesante. Anche mia figlia Caterina se n’è andata per sposare un Savoia. Per fortuna c’è la mia cara figlia Isabella Clara Eugenia ma la vedo così poco, sono sempre lontano e ho sempre tanti, troppi impegni. In questi ultimi giorni ho cominciato a ripensare al mio caro amico Vespasiano Gonzaga che tre anni fa ho insignito del cavalierato dell’ordine del Toson d’Oro. Eravamo molto uniti e ora avrei davvero bisogno di un amico. Sento sempre più il peso delle mie responsabilità e vorrei qualcuno con cui condividerle, con cui parlare. Mi sto lasciando andare troppo ai miei pensieri, il tempo scorre e devo incontrare i miei consiglieri. Non sto neppure tanto bene ma non posso permettermi di riposare. Non indugio oltre, vado.

Juzar Singh

II A di Bozzolo

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