top of page

PICCOLI SCHIAVI INVISIBILI

 

Nonostante siamo nel 2021, e il problema sia lontano dall'Italia, ancora oggi ci sono migliaia di bambini che vengono sfruttati e sono obbligati a fare dei lavori più grandi di loro. Questo obbligo passa attraverso la manipolazione della mente sia dei genitori che dei bambini, infatti molte volte il futuro di quest'ultimi viene loro negato o danneggiato.

 

I bambini minori che vivono in paesi poveri vengono sfruttati, non sono mantenuti dai genitori e quest'ultimi non sempre danno loro l'attenzione.

Non è presente quella responsabilità dell'adulto che avrebbe dovuto sviluppare nel corso della sua vita, ne da parte dei genitori ne dai capi che fanno lavorare i bambini minorenni.

 

Questi “bambini schiavi” si feriscono per il pesante lavoro e per le condizioni in cui viene condotto, mentre una parte di loro viene uccisa e assassinata da persone che non pensano al loro futuro ma solo ai soldi che guadagnano uccidendo questi bambini innocenti.

 

Attraverso le ricerche svolte nel 2013 e condotte dalla fondazione Di Vittorio e Save the Cildren si è scoperto che sono circa 340 000 i minori che lavorano illegalmentein Italia.

Negli ultimi anni, a causa del Covid, i casi di sfruttamento sono aumentati e anche le condizioni di vita peggiorate, cosa che prima non si pensava fosse possibile.

 

Un segno significativo di questa lotta contro lo sfruttamento minorile è Iqbal Masih, un ragazzo pakistano a cui è stata rovinata l'infanzia, è nato in una famiglia pakistana molto povera e a 5 anni è stato venduto da suo padre a un mercante di tappeti per ripagare i festeggiamenti delle nozze della figlia. Nel 1992 è uscito di nascosto dalla fabbrica e con altri bambini, scappati con lui, ha partecipato ad una manifestazione per i diritti dell'infanzia.

Dal 1993 è diventato un simbolo per tutte le manifestazioni che lottano contro lo sfruttamento e la schiavitù moderna.

Il 16 Aprile del 1995 il tredicenne è stato colpito e poi ucciso da un eroinomane, ma nonostante la sua scomparsa tutt'ora è un fervido simbolo per tutte le associazioni che lottano contro gli abusi di bambini schiavi.

 

Purtroppo alcuni genitori di questi bambini sfruttati accettano che i loro figli vengano portati a lavorare facendo delle faccende pesanti non adatte a loro, sembra una cosa assurda ma qualche genitore non tiene conto che suo figlio sta lavorando al suo posto, che non viene pagato e fatto vivere in condizioni adatte alla vita.

E' ancora più assurdo il fatto che siano gli stessi genitori a obbligare i propri figli a lavorare al loro posto.

 

A volte i genitori del figlio schiavo vengono attirati usando menzogne, infatti i capi dicono alla famiglia cose del tipo: tuo figlio mangerà tutti i giorni, avrà una stanza pulita e vivrà bene. Invece le cose promesse non accadono e il figlio vive malissimo, mangia una volta al giorno e del cibo sporco di scarto; inoltre se il piccolo schiavo non fa quello che gli viene richiesto, viene torturato e maltrattato.

Tutto ciò succede nei paesi poveri, dove i diritti molto spesso vengono a mancare.

Naturalmente tutto questi avvenimenti sono nascosti e illegali e noi vediamo vediamo solo la piccola punta del grande iceberg che racchiude tutto lo sfruttamento minorile.

Infatti in Italia, e in molti altri paesi, è assolutamente vietato far lavorare i minori.

 

In paesi poveri come il Pakistan c'è molta indifferenza, e a nessuno interessa di tutti quei bambini che muoiono a causa di lavori forzati che non dovrebbero fare.

Ad aggiungersi alle difficoltà per lavorare ci sono da contare anche le condizioni di vita e il nutrimento dei lavoratori minori che sono di scarsissima qualità e di scarto, molte volte questo comporta malattie mortali.

​

Rebai Maha 

Gidioi Ecaterina

Fanetti Emma 

bottom of page